Dopo aver subito una frattura, l’obiettivo primario per il paziente è guarire il prima possibile e ritornare a svolgere tutte le attività precedenti al trauma. Per ottenere questo risultato è essenziale rivolgersi a un Ortopedico-traumatologo e seguire le eventuali indicazioni fornite per accelerare il processo di guarigione. In questo articolo andremo proprio a esplorare le terapie necessarie per velocizzare la calcificazione di una frattura, concentrandoci in particolare sui benefici dell’Osteotron.
I sintomi di una frattura
La rottura di un segmento osseo è solitamente provocata da un trauma, ma può anche derivare da sollecitazioni ripetute e sovraccarichi frequenti. In questi ultimi due casi si parla di fratture da stress, ossia microtraumi delle ossa, frequenti soprattutto tra gli sportivi e caratterizzate da un’evoluzione atipica. Nelle fratture vere e proprie il dolore costante è sicuramente uno dei sintomi dominanti riscontrati dai pazienti, mentre nelle fratture da stress risulta maggiormente sostenibile. Pur variando a seconda della sede, dell’entità e della tipologia di trauma subito, i sintomi tipi di una frattura sono:
- Forte dolore
- Impossibilità o difficoltà a muovere la zona interessata
- Impotenza funzionale del distretto corporeo colpito (impossibilità di assolvere alla sua consueta funzione)
- Gonfiore
- Ematomi
Come gestire una frattura
Come abbiamo detto precedentemente, solo l’Ortopedico-traumatologo può valutare una frattura e le modalità più adatte per gestirla. In generale però i trattamenti più comuni per intervenire su una frattura sono:
Trattamento conservativo
Il trattamento conservativo consiste generalmente nell’immobilizzazione dell’arto ed è previsto soprattutto in presenza di fratture composte o non particolarmente complesse. Solitamente il gesso è la modalità più utilizzata, ma si possono usare anche dispositivi ortopedici come tutori e stecche. Il trattamento conservativo può prevedere anche il semplice riposo accompagnato dall’adozione di terapie che agevolino la guarigione.
Trattamento chirurgico
Il trattamento chirurgico è previsto soprattutto in presenza di fratture scomposte o fratture composte particolarmente serie. Il metodo più utilizzato è l’osteosintesi interna, consistente nell’utilizzo di placche, viti o chiodi ortopedici per allineare le ossa. In particolari casi i trattamenti indicati possono essere sostituiti, su indicazione dell’Ortopedico-traumatologo, da terapie volte a velocizzare la calcificazione delle fratture con metodi meno traumatici. tra queste rientrano l’osteotron, le onde d’urto e la magnetoterapia. L’Osteotron in particolare grazie agli ultrasuoni a bassa intensità accelera la formazione e la congiunzione dell’osso fratturato, con una riuscita dell’86%.
Tempi calcificazione ossea
I tempi di calcificazione ossea, così come i trattamenti previsti, variano a seconda dell’entità, della sede e della tipologia della frattura e sono indicati dal medico specialista. In generale per fratture particolarmente gravi si possono prevedere anche dai 3-6 mentre fratture meno gravi possono richiedere 6-8 settimane. Nel paragrafo successivo però ti diamo alcuni consigli per velocizzare il processo di calcificazione di una frattura, ricordandoti di seguire le indicazioni del medico specialista.
I consigli per velocizzare il processo
In determinati casi è possibile essere sottoposti a terapie in grado di velocizzare la calcificazione delle fratture. È questo il caso delle fratture da stress e delle algodistrofie che possono beneficiare del trattamento con Osteotron. Ci sono diversi elettromedicali in grado di adempiere a questa importante funzione ma l’Osteotron sembra essere davvero la soluzione ideale in questi particolari casi. Studi hanno infatti dimostrato che il trattamento con Osteotron risolve il problema in 9 pazienti su 10, abbreviando i tempi di recupero del 40% rispetto ad altri metodi.