Cosa sono gli ultrasuoni
Prima di approfondire gli Ultrasuoni e l’Ultrasuonoterapia è bene comprendere in cosa consiste un suono. Il suono è un movimento oscillatorio della materia nello spazio caratterizzato da un’onda di propagazione. Non tutti i suoni sono percepibili dall’orecchio umano: i suoni che possiedono una frequenza superiore alla capacità dell’orecchio di riconoscerli sono chiamati ultrasuoni. L’applicazione degli Ultrasuoni nel campo della fisioterapia sfrutta la vibrazione delle componenti elastiche dei tessuti biologici, generando un movimento oscillatorio che è più intenso vicino alla sonda ultrasonografica e più debole allontanandosi da questa. La sonda ultrasonografica è il macchinario che genera le onde ultrasonore le quali, in modo assolutamente indolore e sicuro, tendono a propagarsi nel corpo e ad attenuarsi con la distanza percorsa. Il movimento delle onde ultrasonore induce una serie di compressioni e rarefazioni nei tessuti biologici che si diffondono come un’onda di pressione: a seconda di vari parametri quali velocità di propagazione nel mezzo, lunghezza d’onda e frequenza inducono un effetto positivo sui tessuti corporei. Tra tutti, è proprio la frequenza il parametro che meglio identifica un’onda sonora, poiché è indipendente dalle caratteristiche fisiche del mezzo attraversato: la caratteristica degli ultrasuoni è quella di avere una frequenza superiore ai 20 KHz. Queste sono generate artificialmente da appositi macchinari riabilitativi, attraverso la vibrazione di cristalli particolari, chiamati cristalli piezoelettrici, i quali oscillano in risposta all’applicazione di una corrente.
A cosa servono
I risultati indotti dall’utilizzo degli ultrasuoni in fisioterapia sono molteplici, e si devono anche al loro effetto termico (ma non solo) sui tessuti: ecco perché sono utilizzati soprattutto nel trattamento delle lesioni dei tessuti molli, per l'accelerazione della guarigione delle ferite, per la risoluzione dell'edema e per favorire l'ammorbidimento del tessuto cicatriziale. Gli ultrasuoni inducono infatti una sensazione di calore nell’area trattata per il riscaldamento indotto dalle vibrazioni dell’onda ultrasonora. Ne deriva:
- L’aumento delle caratteristiche elastiche e dell’estensibilità degli organi e tessuti ricchi di collagene, come i tendini e le cicatrici
- La diminuzione della rigidità articolare
- Il sollievo dal dolore
- I cambiamenti positivi nel flusso sanguigno
- La risoluzione di uno spasmo muscolare
Gli ultrasuoni possono velocizzare la riparazione tessutale e ridurre i tempi di guarigione.
I meccanismi non termici che possono produrre benefici (quindi impiegati a scopo terapeutico) sono:
- Il "micromassaggio", che si genera grazie alle onde sonore di propagazione meccanica: allo stesso modo del sasso lanciato in uno stagno, la compressione e l’allontanamento delle componenti elastiche dei tessuti corporei determinano un “drenaggio” e una migliore circolazione del liquido che si raccoglie tra le cellule
- L’azione positiva per un più efficiente rinnovo dei tessuti a seguito di un trauma, tramite un fine meccanismo di modificazione del microambiente cellulare
Per quali patologie sono impiegati gli Ultrasuoni
Gli ultrasuoni vengono utilizzati per risolvere le seguenti patologie:
- Edemi post-traumatici
- Ematomi
- Contratture muscolari
- Cicatrici e cheloidi (cicatrici particolarmente esuberanti che originano nelle zone lese da lacerazioni o tagli chirurgici e che proliferano oltre quanto normalmente richiesto)
- Morbo di Dupuytren (patologia degenerativa che si caratterizza per un ispessimento dei tessuti del palmo della mano che “intrappolano” i tendini di una o più dita delle mani, costringendole ad una posizione permanente ad artiglio)
- Tendinopatie (patologie dei tendini)
- Borsiti (patologie dele borse sierose articolari)
- Artrosi
- Sciatalgia (dolore dovuto a coinvolgimento del nervo sciatico)
- Nevralgie (dolori dovuti a coinvolgimento dei nervi periferici)
Controindicazioni
Non possono eseguire Ultrasuonoterapia coloro che possiedono un Pacemaker, chi presenta una protesi nel distretto anatomico per il quale si ricorre alla fisioterapia, pazienti con diagnosi di osteoporosi e neoplasie, patologie dei vasi come flebiti in fase acuta e varici venose, donne in stato di gravidanza.